Le vecchie guide, e altro materiale in cui si parlava del Sentiero SpallanzaniTutto ebbe inizio tra il 1987 e il 1988, avevo 26-27 anni. Ero un giovane appassionato di montagna, avevo già il mio bel curriculum, ma ero un pivellino, visto agli occhi di oggi. Avevo in mente questo progetto, stavo iniziando a lavorare in Comune a Scandiano, lo proposi ai miei colleghi e al mio assessore di quel periodo, e loro mi incoraggiarono. Andammo a un paio di riunioni in Provincia, a Reggio Emilia, nell’ufficio di Gianfranco Boretti, dove incontrammo alcuni esperti dei sentieri del reggiano, mi ricordo Giuliano Cervi e Daniele Canossini. Ma la memoria ormai è sbiadita, sono passati 30 anni, quindi non me ne vogliano coloro di cui non ricordo. Studiammo le carte, come collegare Scandiano con i luoghi di Spallanzani e arrivare fino al crinale appenninico? Passiamo di qua o di là? E il Ventasso, lo lasciamo fuori? Proprio il Ventasso dove Spallanzani aveva navigato sul laghetto? Non possiamo metter dentro tutto. E uscì il percorso.