Il Sentiero Spallanzani nasce nel 1988, da un’idea di Luca Gianotti. Quell’anno ci fu un campo di lavoro internazionale dell’MCP per rilevare e tracciare il cammino, che aveva come segnale una farfalla. Nel 1992 fu pubblicata la prima edizione della guida, con cartina allegata. Scritta da Luca Gianotti e edita dal Comune di Scandiano. Il cammino fu in quel periodo segnato di nuovo, con la farfalla ma anche con i classici segni bianco-rossi. Qualche anno dopo il CAI ha adottato quello che ormai tutti conoscono come SSP, con un costante e pregevole lavoro di manutenzione negli anni. Nel 2004 la Provincia di Reggio Emilia ha ripubblicato la guida, aggiornandola.
Un ricordo più personale e dettagliato lo potete leggere qui.

Perché Sentiero Spallanzani?
Lazzaro Spallanzani, perfetta esemplificazione dello scienziato del Settecento, uomo dai molteplici interessi e curiosità, capì una cosa importantissima: per studiare i fenomeni naturali non si doveva rimanere solo sui libri, o in laboratorio, ma si doveva uscire, osservare la natura, entrare in sintonia con essa; e a questo scopo, viaggiare, camminare. In quegli anni nasceva anche l’alpinismo europeo. Spallanzani usa le mani per arrampicarsi sulle Apuane, spinto da un insaziabile entusiasmo di conoscenza e si commuove di fronte allo spettacolo autunnale di un’estate che tarda ad andarsene mentre l’aria fredda dell’inverno soffia sul viso.

Era quindi inevitabile dedicare allo Spallanzani questo sentiero, che partiva da Scandiano (ora da Reggio Emilia), dove Spallanzani nacque, e attraversa tutte le fasce vegetazionali dell’Appennino reggiano, per concludersi a San Pellegrino in Alpe, sul crinale tosco-emiliano.
Le colline scandianesi sono il laboratorio per le sue prime osservazioni naturalistiche. Le salse del Regnano sono uno dei fenomeni da lui più studiati. Tutto l’Appennino è per lui terreno fertile per ricerche e osservazioni. La Garfagnana, oltre S. Pellegrino, è la meta di viaggi perigliosi in carrozza fino a Massa.
Il Sentiero Spallanzani si può percorrere, allora, non solo per passione dell’escursionismo, della natura, della montagna, ma anche per confrontare l’Appennino attuale con quello del tempo di Spallanzani: le tradizioni, la vita, le credenze di allora con quello che ne è rimasto oggi, per far conoscere la bellezza della natura di queste colline, montagne fiumi e per alimentare la forza di chi vuole difendere ciò che ama.
Luca Gianotti
A fine 2017 Luca Gianotti ha costituito un gruppo di lavoro per ridar vigore a un cammino che è stato precursore e che può avere nuova vita nel mondo dei cammini. Con il supporto fondamentale della Compagnia dei Cammini. Ci si augura che le istituzioni aderiscano e sostengano questa nuova fase, così come il CAI e le associazioni locali.
Nuovo logo, con restyling della farfalla di Nino Squarza,
e sito web a cura di Valentina Zanaboni
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